Nutrizione & Nutraceutica

Il primo dovere verso noi stessi è prendersi cura di noi

Nutrizione

Una corretta alimentazione è un fattore chiave per garantire condizioni di vita all’insegna del benessere fisico e mentale, che altro non è che la nostra salute.

In passato, l’aspetto nutrizionale veniva associato per lo più ad un miglioramento estetico del proprio corpo, oggi, invece, le evidenze della letteratura scientifica attribuiscono un ruolo di primo ordine al binomio alimentazione-salute, contribuendo così a diffondere questa consapevolezza tra la gente e a riconoscere nel Nutrizionista il professionista di riferimento in questo ambito.

L’obiettivo è quindi sentirsi bene, ritrovare la propria forma fisica e l’energia mentale che può essere raggiunto solo con un approccio professionale e personalizzato.       

Nutrizione & Salute    


La tua persona al centro

Un’attenta e accurata anamnesi è il primo imprescindibile requisito per definire il piano nutrizionale più appropriato alle esigenze del cliente. Per raggiungere i risultati desiderati è tuttavia altrettanto importante comprendere il lato psico-emotivo e prestare la giusta assistenza per dare sostegno e motivazione in tutto il percorso fino all’obiettivo.

Questa è la mia filosofia

Nutrizione & Assistenza


Nutraceutica

Il termine nutraceutica è stato coniato alla fine degli anni ’80 ed abbina l’espressione “nutrizione” a quella di “farmaceutica” esaltando così la funzione, benefica per la salute, dei principi attivi contenuti in alcuni alimenti.  

Stante l’assenza di un preciso inquadramento normativo, questo termine non ha assunto un perimetro ben definito, e così si annoverano tra i nutraceutici prodotti quali gli alimenti funzionali, quelli fortificati e gli integratori alimentari, dotati invece di una più precisa caratterizzazione ma che non sempre possono associarsi all’effetto terapeutico insito nell’espressione originaria di “nutraceutico”.  Agli integratori, infatti, normati dal D.Lgs 169/2004 e successivi Reg. CE, si riconosce un effetto fisiologico, ovvero il sostenimento delle normali funzioni dell’organismo ma non un potere curativo.

Nutrizione & Funzionalità


Parliamo di:

Sindrome dell’intestino irritabile

La sindrome dell’intestino irritabile, nota come IBS (Irritable bowel syndrome) si caratterizza per un fastidio o dolore addominale ricorrente, in relazione ad alterazioni nella defecazione (frequenza e/o consistenza delle feci), le cui cause restano ancora per lo più ignote ed in assenza di una diagnosi che possa basarsi su indagini strumentali o di laboratorio, se non per escludere altre patologie con simili sintomi come, ad esempio, l’intolleranza al lattosio e la celiachia. La diagnosi si basa pertanto sui sintomi ed utilizza i così detti criteri di Roma.
Ciò che è ritenuto avere un ruolo centrale nell’insorgenza della sindrome è la comunicazione dell’asse intestino-cervello, pertanto, entrano in gioco una serie di fattori emotivi, ormonali, disturbi d’ansia, di somatizzazione e più in generale psicosociali che si combinano con fattori fisiologici.
Può manifestarsi con stipsi, per un rallentamento della motilità intestinale, con diarrea, dovuta invece ad un’accelerazione della stessa o un aumento della sensibilità intestinale tale da aumentare la percezione del dolore.
La terapia è mirata sui sintomi, può prevedere il ricorso a farmaci e ad un regime alimentare che consiste, generalmente, nella riduzione o eliminazione, per un periodo iniziale, di alimenti ricchi in carboidrati fermentabili (noti come FODMAP) come ad esempio i legumi, i cavoli, le banane mature, le mele ed edulcoranti in genere, come il fruttosio. E’ inoltre consigliato limitare gli alimenti grassi e incentivare l’assunzione di liquidi; il ricorso alle fibre è da personalizzare in base ai sintomi in quanto da un lato possono migliorare l’evacuazione ma di contro potrebbero aumentare la sensazione di gonfiore e diarrea.

Referenze: https://www.msdmanuals.com/it-it/professionale/disturbi-gastrointestinali/sindrome-dell-intestino-irritabile

Sedentarietà

La sedentarietà è intesa come il comportamento assunto dall’individuo piuttosto che semplicemente l’atto di stare seduti, ne sono esempi preferire gli spostamenti, anche per brevi tratti, in auto piuttosto che a piedi, l’ascensore invece delle scale; sono tutte scelte che concorrono a ridurre le occasioni per essere in attività. Le linee guida 2020 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) incoraggiano gli individui, di qualunque fascia di età, a orientarsi su uno stile di vita che possa essere di supporto a sostenere l’attività fisica a scapito dell’inattività.

Le raccomandazioni dell’OMS per bambini ed adolescenti sono di praticare in media al giorno 60 minuti di movimento, attività fisica da moderata a vigorosa e potenziamento muscolare almeno 3 volte a settimana. Per adulti e anziani, invece, è raccomandato svolgere attività fisica moderata tra 150 e 300 minuti a settimana (con riduzione alla metà del tempo indicato se l’attività esercitata è di tipo vigoroso) e potenziamento muscolare almeno 2 volte a settimana. Il focus dell’OMS, affinché il messaggio sia semplice e possa arrivare a tutti, è: 1) fare una qualsiasi attività fisica è meglio di niente; 2) più attività fisica si riesce a fare e maggiori saranno i benefici per la salute; 3) every more counts, ovvero qualunque tipo di movimento conta. Le ragioni che spingono le organizzazioni internazionali a promuovere e sostenere campagne a favore della riduzione della sedentarietà sono da ricercarsi nel fatto che quest’ultima è ritenuta dalla letteratura scientifica, oramai consolidata, un fattore di rischio indipendente per le malattie cardiovascolari.

Referenze: https://www.epicentro.iss.it/attivita_fisica/linee-guida-oms-2020

Nutrizione & Informazione



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Dott.ssa Michela Giommaroni – Nutrizionista